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Associazione "I Bambini per i Bambini" Onlus
I post di oggi:
In Italia solo il 12% delle Terapie intensive è a porte aperte
In
Italia solo poco più di un reparto di terapia intensiva
pediatrica (il 12%) è a 'porte aperte', ovvero permette
l'accesso continuativo dei genitori per stare accanto ai piccoli
ricoverati, facendo del nostro Paese il 'fanalino di coda'
rispetto alle terapie pediatriche degli altri paesi europei.
Nonostante questo dato, però, sta aumentando l'attenzione sul
problema e si stanno facendo dei passi avanti. A sottolinearlo
sono gli esperti riuniti a Roma per il 17/o Congresso della
Società di anestesia e rianimazione neonatale e pediatrica
italiana (Sarnepi). Secondo le ultime rilevazioni, il 12% dei
reparti non pone restrizioni nelle 24 ore alla presenza dei
genitori; il 59%, invece, non permette la presenza costante di
un genitore nemmeno nelle ore diurne; 5 le ore di visita in
media al giorno; ai genitori è consentito rimanere accanto al
figlio/a durante manovre ordinarie di nursing nel 62% dei
reparti, durante manovre invasive nel 3% e durante manovre di
rianimazione cardio-polmonare nel 9%. Inoltre, un terzo delle
Terapie intensive pediatriche non ha una sala d'attesa per i
familiari, anche se nel 48% dei reparti ha preso avvio un
ripensamento e una revisione delle "visiting policies", cioè
delle regole che governano la presenza di familiari e visitatori.
Nonostante i dati, ''i reparti di Terapia intensiva - sottolinea
Alberto Giannini, della Terapia intensiva pediatrica -Fondazione
IRCCS Ca' Granda Policlinico di Milano, in occasione
dell'apertura del Congresso - stanno cambiando volto e
l'immagine delle porte aperte oggi non è più un sogno ma, sia
pur lentamente, sta divenendo una realtà anche nel nostro Paese".
Oggi, rileva, ''è ampiamente riconosciuto che la presenza dei
genitori accanto ai figli durante il tempo della malattia e del
ricovero in ospedale è di importanza cruciale", così come lo è
per i genitori: tra i familiari dei piccoli pazienti, spesso
impossibilitati a rimanere accanto ai figli, si rileva infatti
un'altissima incidenza di ansia, depressione e stress post-traumatico.
Ecco i principali progetti che segue la nostra associazione:
Un computer per amico
La dotazione
di postazioni multimediali poste accanto ad ogni letto di
degenza all’interno di reparti protetti acquisisce una
importantissima valenza psicologica, riducendo lo stato di
isolamento in cui vengono a trovarsi i bambini ricoverati in
ospedale ...
Progetto
Affido
Attraverso un
cortometraggio, e la Festa Internazionale del Cinema di Roma è
stato possibile amplificare la sensibilizzazione su un tema,
come quello dell’affido, ancora poco conosciuto.
Reparto Adolescenti
Realizzare per
la prima volta in Europa un centro di ematologia che tenga
veramente presente i bisogni dei degenti di tutte le età. Quando
si parla di reparti pediatrici non si pensa mai che oltre il 40%
dei degenti ha un’età compresa tra i 13 ed i 20 anni,
adolescenti/giovani adulti quindi con necessita diverse da
quelle di un bambino..
"Reparti pediatrici ancora troppo isolati"
Gennaio
2015
"Molti reparti pediatrici ancora oggi rimangono dei bunker per i
piccoli pazienti e i loro genitori. Solo un reparto di
Rianimazione pediatrica su 10 in Italia permette ai genitori di
essere presenti h24 accanto ai figli. Questo mentre dagli Usa
alla Svezia le rianimazioni sono “a porte aperte”. Ed è
scientificamente dimostrato che la presenza dei familiari possa
avere benefici per la cura". Questo un passaggio del nostro
intervento sul Messaggero del 7 gennaio.
Per saperne di più ► Clicca qui
Affido familiare, BxB sul settimanale "Il Punto"
Gennaio
2013 Il
tema dell'affidamento familiare, come strumento ancora poco
conosciuto e promosso in Italia da parte delle istituzioni, è al
centro dell'intervista che abbiamo rilasciato al settimanale "Il
Punto". Chi ci guadagna? "I minori nelle comunità educative
costano sei volte più di un ragazzo in affido". Leggi
l'intervista
qui
Bambini ustionati, un grazie ad Assobus
Gennaio
2103
Ringraziamo il prof. Gaetano Esposito e l’associazione Assobus
(Associazione Bambini Ustionati) per la sensibilità e la
disponibilità con la quale accoglie a titolo gratuito nel
proprio ambulatorio i bambini ustionati che la nostra
associazione segue da due anni.